Il ruolo dei PSP e DCT nella lotta contro il cancro
L’ambito oncologico rappresenta una sfida rilevante per il Servizio sanitario nazionale, che ogni anno affronta l’incremento nel numero di casi di cancro tra la popolazione. La mortalità è però in continuo calo grazie all’innovazione nella ricerca e nella gestione dei pazienti affetti da tumore. Nel mese in cui ricorre la Giornata Mondiale Contro il Cancro, approfondiamo i dati e le numeriche di riferimento in ambito oncologico in Italia. Inoltre, analizziamo, tra le differenti innovazioni introdotte, il ruolo dei PSP e DCT nella lotta contro il cancro. I Decentralized Clinical Trials e i Patient Support Program, infatti, rivestono oggi un ruolo di interesse e rilevanza crescente, con impatti diretti ed indiretti sulla ricerca e sulla cura delle patologie oncologiche.
Aumentano i casi, diminuisce la mortalità
Ammontano a circa 390 mila le diagnosi di cancro nel 2024. A stimarlo sono i dati raccolti nel nuovo volume I numeri del cancro in Italia 2024. A colpire maggiormente sono tumore al seno, colon-retto e polmone. Un dato stabile rispetto agli scorsi due anni, a cui si affianca un’importante riduzione della mortalità grazie ai notevoli progressi nel campo dell’oncologia, a partire dalla prevenzione primaria fino alle terapie innovative. In 15 anni, dal 2006 al 2021, si calcola infatti che la mortalità sia diminuita del 28% negli uomini e del 21,4% nelle donne, con un miglioramento particolarmente positivo per quanto riguarda il tumore al polmone. Un ulteriore passo nel superare l’idea che un tumore debba necessariamente portare a un esito infausto.
Prevenzione e stile di vita: l’impatto sul numero dei casi
A determinare lo stabilizzarsi dei casi, come riportato dalla ricerca, gli screening e la prevenzione primaria. Elementi che, insieme a cure sempre più efficaci, permettono che il numero di persone in vita anche a distanza di diversi mesi dalla diagnosi aumenti sempre di più. Una circostanza che mette ancora una volta in evidenza l’importanza della prevenzione e dello stile di vita.
Su questo fronte i passi da fare sono ancora molti, come dimostrano i dati relativi a fumo, alcol, sedentarietà e peso in Italia. Nonostante la percentuale di fumatori sia scesa dal 30% al 25%, il tabagismo continua a rappresentare un enorme fattore di rischio che, soprattutto se associato al consumo di alcol (in aumento), accresce la possibilità di cancro fino a 35 volte. A preoccupare, anche il significativo aumento della sedentarietà oltre ai dati sull’obesità e sull’alimentazione.
Ricerca e innovazione
Particolarmente importanti da sottolineare – soprattutto in relazione al calo della mortalità – sono i numerosi progressi compiuti negli ultimi vent’anni nella cura del paziente oncologico, che hanno riguardato diversi ambiti di trattamento, a partire dalla chirurgia fino alle terapie di supporto. In questo quadro si inseriscono anche le innovative soluzioni di gestione del paziente affetto da tumore, in grado di offrire un approccio integrativo a quello ospedaliero prendendo in considerazione a 360 gradi i bisogni del malato.
È il caso dei Decentralized clinical trials (DCT) e dei Patient support program (PSP), che pur con obiettivi e funzioni diverse, permettono ai pazienti di gestire il percorso di cura presso la propria abitazione, aprendo a un reale cambiamento non solo organizzativo e logistico, ma anche di tipo sociale e psicologico. Due tipologie di servizio in grado di integrarsi con il SSN, garantendo un supporto a pazienti e caregiver complementare rispetto a quanto previsto dall’assistenza pubblica e favorendo una ricerca ed una cura più accessibile ed efficace.
DCT: obiettivi, vantaggi e nuove direttive
I Trial Clinici Decentralizzati hanno l’obiettivo di:
- rendere la ricerca clinica più accessibile
- migliorare la qualità di vita dei pazienti limitandone gli spostamenti
- massimizzare l’aderenza del paziente al percorso terapeutico previsto dal protocollo di studio
- favorire una ricerca efficace riducendone i tempi complessivi
Un modello innovativo che presenta diversi vantaggi, primo tra tutti la maggiore efficienza con una riduzione del tempo di reclutamento e del tasso di abbandono rispetto ai trial tradizionali.
Sono ancora molti i passi da fare per un’efficace diffusione dei DCT in Italia: nel prossimo futuro, sarà cruciale investire in network , asset organizzativi e infrastrutture tecnologiche, nonché promuovere iniziative di collaborazione tra enti regolatori, istituzioni accademiche e settore farmaceutico. A fare un primo passo in questa direzione è Aifa, che ha recentemente pubblicato le linee guida che ne disciplinano la metodologia e l’applicazione. Tali linee guida, che potrebbero accelerare l’implementazione dei DCT – rendendoli uno strumento più accessibile per la ricerca clinica nel contesto italiano – puntano a stabilire standard di qualità uniformi che siano compatibili con i regolamenti europei e internazionali e ne rendano comparabili gli outcome.
Le funzioni e i servizi dei PSP in ambito oncologico
I Patient Support Program sono progettati per integrarsi con i percorsi diagnostico-terapeutici tradizionali del SSN, rivestendo un ruolo fondamentale nell’approccio olistico alla gestione della malattia e della cura del paziente. Attraverso l’attivazione dei PSP è possibile:
- supportare pazienti e caregiver da remoto con servizi di telemedicina o direttamente al loro domicilio tramite operatori sanitari formati ed esperti
- affrontare le sfide logistiche di pazienti e caregiver per l’accesso alla terapia
- prevenire il burn-out del caregiver, impegnato nel day-by-day al fianco del paziente
- migliorare la comunicazione tra pazienti e team del Centro oncologico di riferimento
L’insieme di servizi sanitari, assistenziali, di supporto tecnico, logistico e informativo di cui si compongono i PSP supporta sia i pazienti che i caregiver nel percorso di cura, aumentando l’aderenza ai piani terapeutici e l’autonomia dei pazienti nell’accesso al percorso terapeutico. Nel caso dei pazienti oncologici, nello specifico, i PSP si propongono di accompagnare il malato con servizi di assistenza a 360°, seguendo un iter terapeutico specifico: dallo screening iniziale alla somministrazione delle terapie, fino alle visite di controllo e ad eventuali check-up successivi in caso di recidive o di reazioni avverse alla terapia in corso.
Soluzioni su misura
Sono diversi i servizi su misura offerti dai PSP in ambito oncologico, in grado di coprire a tutto tondo le necessità sia fisiche che psicologiche del paziente in ottica olistica. Vediamo quali:
- Onboarding del paziente: mira a coinvolgere il paziente attraverso colloqui con medici e operatori esperti, instaurando un rapporto di fiducia essenziale per la presa in carico e l’organizzazione di un piano di cura domiciliare. Il paziente deve essere consapevole di diritti e doveri per collaborare efficacemente con il team di cura.
- Counseling infermieristico: un supporto infermieristico aiuta il paziente ad accettare la malattia e il percorso terapeutico, dissipando dubbi e offrendo rassicurazioni.
- Diagnostica a domicilio: consente esami di routine presso l’abitazione, inclusi prelievi e monitoraggio di parametri vitali (pressione, temperatura, HR, BR, ECG, Holter).
- Supporto psicologico ed educazione motoria: un approccio integrato che affianca supporto psicologico ed educazione motoria per migliorare salute fisica e qualità di vita. Il Provider, in coordinamento con il Centro di Cura, offre consulenze psicologiche e fisioterapiche, anche via videochiamata.
- Accompagnamento assistito: servizio sicuro per visite specialistiche, con personale specializzato, supporti per la deambulazione e reminder per appuntamenti, agevolando paziente e caregiver.
L’apporto della tecnologia
L’utilità e l’efficacia dei Patient Support Program per i pazienti oncologici è in costante incremento grazie allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative al servizio di tutti gli stakeholder. Servizi smart in grado di aprire nuovi scenari nell’ambito dell’assistenza, capaci di mantenere un approccio empatico verso il paziente e il caregiver. Da applicazioni sviluppate per informare l’assistito sul percorso di cura o per metterlo in contatto con il personale medico del Centro, fino a soluzioni create per supportare il malato nell’assunzione delle terapie – massimizzandone l’aderenza: tali innovazioni hanno l’obiettivo di essere “vicine” al paziente nel comfort della sua abitazione.
Human AssistCare: human touch e qualità certificata
I PSP offrono, quindi, un nuovo approccio di cura al malato oncologico, fornendo un supporto su misura, complementare a quello del SSN per sfruttare al meglio risorse e organizzazione. Sono l’approccio integrato, a tutto tondo, la multidisciplinarità dei team coinvolti e l’integrazione di tecnologie innovative a fare la differenza sulla qualità di vita dei pazienti oncologici.
Human AssistCare, Brand con cui ItaliAssistenza opera sul mercato di riferimento, si posiziona tra i principali provider di PSP in Italia ed Europa. L’azienda, per rispondere alle esigenze di medico e paziente durante il percorso terapeutico, offre un sistema di cure domiciliari, supporto e monitoraggio da remoto, servendosi di strumenti digitali (piattaforma personalizzata, App native e devices), centrale operativa supervisionata da un program-service mananger e un network di operatori sanitari e socio-assistenziali presenti sul territorio nazionale in modo capillare.
Standard di qualità elevati – garantiti dalle certificazioni ISO 9001 per la progettazione ed erogazione dei PSP e ISO 27001 per la gestione ed archiviazione sicura dei dati –, Tecnologia innovativa e Human Touch sono alla base dell’assetto organizzativo e procedurale dei servizi erogati da HAC, rivolti a pazienti, aziende farmaceutiche e produttori di medical devices che vogliono concretamente fare la differenza nella cura e nell’assistenza dei malati oncologici e dei loro caregiver.
Un obiettivo raggiungibile solo affidandosi a realtà in grado di trasmettere affidabilità e qualità elevati, che Human AssistCare garantisce anche grazie all’Autorizzazione Sanitaria alle C-DOM, che abilita l’azienda a fornire servizi di cure domiciliari, la colloca nella rete dei servizi sociosanitari territoriali, garantendo prestazioni al domicilio, finalizzate alla cura ed all’assistenza della persona compromessa nell’autonomia, consentendole di accedere a servizi sanitari e socio-assistenziali presso la propria abitazione.