Comunicazione tra medico e paziente: un aspetto essenziale del percorso di salute

Il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura. È uno dei principi che sottolinea la legge sul Consenso informato e le Disposizioni anticipate di trattamento, la cui importanza si è compresa soprattutto a partire dal periodo della pandemia da Covid-19. Sia in caso di visita in presenza, sia per i controlli a distanza, una corretta comunicazione tra medico e paziente permette di stabilire una vera e propria alleanza terapeutica, in cui i pazienti non sono più oggetto passivo della terapia, ma sono in grado di prendere decisioni fondamentali nel percorso di salute, sia in caso di malattie acute, sia di cronicità, proprio perché correttamente informati.

 

Un’alleanza imprescindibile per l’aderenza terapeutica

La cultura del paziente relativamente alla propria patologia si fonda quindi su informazioni accessibili e corrette che gli vengono fornite dal curante coinvolgendo anche familiari e caregiver. Questo nuovo approccio crea un forte legame medico-paziente con una serie di vantaggi quantificabili, sui quali si è concentrata l’attenzione, per esempio, di un gruppo di ricercatori della Stanford University, negli Usa, i quali in uno studio  pubblicato su Jama Network hanno mostrato come la corretta comunicazione medico-paziente migliori la diagnosi, l’aderenza ai trattamenti prescritti e possa influire positivamente su alcuni esiti.

In particolare è certo che una buona comunicazione tra medico e paziente permette di:

 

  • garantire l’aderenza terapeutica attraverso un rapporto franco ed efficace
  • assicurare supporto in ogni fase della malattia
  • fornire suggerimenti per migliorare la qualità della vita
  • avere un impatto positivo sull’umore del paziente stesso

 

I PSP: uno strumento di valore per costruire la fiducia

Tra le diverse modalità che possono contribuire a creare un’efficace comunicazione tra curante e paziente, i PSP sono essenziali e rappresentano una straordinaria potenzialità. I PSP (Patient Support Program) sono servizi multidisciplinari integrati, forniti da professionisti e operatori specializzati e digitali, che grazie a soluzioni tradizionali e strumenti tecnologici innovativi raggiungono il paziente e la sua famiglia, integrando le attività previste dal Servizio sanitario nazionale.

Attraverso i PSP, infatti, è possibile:

 

  • creare un rapporto di fiducia con il medico attraverso una comunicazione agile e immediata
  • migliorare l’outcome grazie a un riscontro quotidiano reso possibile dalla tecnologia
  • accompagnare la persona durante il suo percorso di salute
  • fornire consigli per la patologia specifica
  • suggerire cambiamenti comportamentali per una migliore qualità di vita
  • garantire supporto motivazionale per un vissuto più efficace della propria situazione
  • contribuire a sviluppare consapevolezza nel paziente, rendendolo partecipe del percorso di salute.

I PSP si rivelano essenziali anche per il medico. Oggi, infatti, la gestione del tempo, le necessità burocratiche e gli aggiornamenti, possono insinuarsi nella relazione medico-paziente, compromettendone la qualità. I PSP agevolano il follow up dei pazienti, aiutando ad ottenere riscontri più rapidi della sintomatologia e a valutare l’aderenza alla terapia. Possono velocizzare pratiche burocratiche e ottimizzare l’aggiornamento professionale, supportando il  Medico di medicina generale in molti compiti. In questo modo il curante ha più tempo e risorse per dedicarsi con maggiore attenzione alla relazione e alla comunicazione con il paziente stesso, anche e soprattutto in caso di patologie croniche.

 

I PSP e il loro ruolo durante la pandemia

L’importanza di una relazione chiara ed efficace tra medico e paziente è stata compresa soprattutto con l’emergenza pandemica, quando l’impossibilità di un contatto in presenza ha reso evidente la necessità di sistemi che garantissero la comunicazione anche in una situazione di emergenza. Infatti, l’impiego dei PSP ha rappresentato una valida soluzione per non interrompere i rapporti umani e garantire la continuità di relazione tra il medico e il paziente, con evidenti ripercussioni anche sul piano terapeutico.

Questo è stato dimostrato, per esempio, da due survey somministrate da ItaliAssistenza a numerosi pazienti che utilizzavano il PSP DediCare per la gestione e il monitoraggio della patologia reumatologica. I risultati sono stati incoraggianti, visto che la quasi totalità dei partecipanti alla prima survey ha espresso un parere più che positivo sull’utilità del PSP, che si è dimostrato valido anche nel colmare le difficoltà di accesso agli ambulatori.

 

L’importanza dell’educazione del paziente per la presa di consapevolezza

Un ruolo essenziale è fornito dalla telemedicina, utilizzata anche nei PSP, dove, tramite una piattaforma di monitoraggio, i dati sul paziente vengono inviati al medico, garantendo anche sotto questo aspetto una relazione continua e fondamentale. La consapevolezza dell’esistenza di questa modalità è però poco nota, soprattutto agli anziani, nonostante sia stata regolamentata da due anni con l’emanazione di Linee guida nazionali e il documento programmatico sia stato adottato in Conferenza Stato Regioni.

Alcune prestazioni di telemedicina come televisita, teleconsulto medico, teleconsulenza medico-sanitaria e telerefertazione, rappresentano un elemento concreto di innovazione organizzativa nel processo assistenziale. Un paziente che non è al corrente di queste possibilità, però, non può avvalersene, riscontrando di conseguenza carenze nell’assistenza ricevuta.

Per questo è essenziale che il cittadino sia educato alla conoscenza di tutte le potenzialità esistenti oggi per comunicare con la sanità. In questo modo potrà ottimizzare i momenti di dialogo e di incontro con il medico, rendendo la comunicazione stessa più efficace, con la consapevolezza che se diminuisce il numero dei contatti, aumenta la qualità del contatto stesso con il proprio curante. Meno incontri, ma di maggiore qualità, permettono anche di indirizzare meglio le energie e lasciano al medico più tempo a disposizione per aumentare le proprie competenze e mantenersi aggiornato.

 

La medicina del futuro e le potenzialità della realtà virtuale

Le potenzialità offerte dalla telemedicina anticipano il valore aggiunto che, in generale, le nuove tecnologie rappresentano per il futuro del rapporto medico-paziente, per la diagnosi e per il trattamento delle patologie stesse. Grazie alle soluzioni offerte dalla realtà virtuale immersiva e dal metaverso (per il momento esistenti solo in via sperimentare in Italia), sarà possibile studiare un organismo nei dettagli, comprenderne il meccanismo, anticipare l’eventuale sviluppo di patologie e valutare l’effetto delle terapie. Alcune evidenze preliminari hanno dimostrato che queste modalità contribuiscono ad aumentare la fiducia tra il paziente e l’avatar (dietro al quale c’è sempre un medico reale) contribuendo alla creazione di un rapporto sereno.

Anche in questo ambito sono essenziali educazione e awareness sia dei medici che dei pazienti, per un corretto approccio ed utilizzo di questi nuovi strumenti virtuali. L’educazione va intesa come la  consapevolezza di poter avere una buona comunicazione con il medico anche attraverso l’uso delle tecnologie, in un percorso che può essere svolto da associazioni e società esterne. Con questo obiettivo, così come avviene per la comunicazione mediata di contenuti scientifici, si riconferma essenziale il supporto diretto di operatori sanitari dei PSP provider, non solo per il paziente ma anche per il caregiver e in generale per i familiari e tutti gli stakeholder.